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La sterilizzazione del Furetto

L’intervento di sterilizzazione dei furetti, per entrambi i sessi, è considerato necessario sia per motivi di salute, sia per motivi legati al comportamento. La sterilizzazione per tutti e due i sessi riduce tantissimo l’odore acre caratteristico di questa specie, provocando la diminuzione della massa di tessuti delle ghiandole perianali che conferiscono il caratteristico odore muschiato simile a quello della puzzola. Se si effettua la sterilizzazione non è più necessaria la deghiandolazione in quanto già la sterilizzazione contiene o elimina quasi completamente l’odore.
Qualore si desiderasse far convivere più furetti insieme, è indispensabile che siano tutti sterilizzati, sia per ragioni legate al comportamento aggressivo, sia per evitare gravidanze indesiderate.

La sterilizzazione

La sterilizzazione del maschio: riduce del 90% l’odore acre e intenso che il furetto emette, specialmente durante il periodo degli amori. La sterilizzazione ha anche il vantaggio di ridurre l’aggressività, soprattutto nei confronti di altri furetti. Inoltre la sterilizzazione è in grado di ridurre il rischio dei tentativi di fuga dal casa, dettati dall’esigenza di cercare una compagna.

La sterilizzazione della femmina: il periodo fertile  dei furetti femmina, se non interrotto da una gravidanza, dura per tutta la stagione riproduttiva, cioè da marzo a settembre. Un calore così prolungato porta la furetta ad avere un eccesso di estrogeni che vanno ad intossicare il suo organismo, alterando il normale funzionamento del midollo osseo, che quindi non avrà una normale produzione di cellule del sangue. Il risultato è un’anemia molto grave, che colpisce ben il 50% delle furette in calore. La furetta continua a dimagrire, si presenta sempre più anemica ed il suo sistema immunitario non è più in grado di difenderla dalle infezioni. La condizione in cui cade può essere molto grave e può portare la furetta alla morte.

In quale periodo occorre sterilizzare?

Il momento migliore per sterilizzare il maschio è la primavera successiva alla nascita, anche se tecnicamente può essere eseguita in qualunque momento. Per quanto riguarda la femmina, andrebbe sterilizzata dopo la fine dell’inverno, in modo che sia possibile prevenire il calore, insieme a tutti i suoi problemi. La furetta può essere sterilizzata anche a calore iniziato, purché il tempo trascorso non sia maggiore a un mese.

Quanti tipi di sterilizzazione si possono praticare?

La sterilizzazione chirurgica: consiste nell’asportazione delle ovaie nella femmina e dei testicoli nel maschio. Questa sterilizzazione viene negli ultimi tempi abbandonata in favore della sterilizzazione chimica, in quanto favorisce l’insorgenza di non pochi problemi. Infatti pare che la sterilizzazione chirurgica favorisca la comparsa della malattia surrenalica, cioè l’ eccessiva produzione di ormoni sessuali da parte delle ghiandole surrenali. Nella maggioranza dei casi, con il passare del tempo, però può formarsi un adenoma e cioè un tumore benigno che, se trascurato, potrà diventare un tumore maligno.

La sterilizzazione chimica: consiste nella somministrazione graduale, per via sottocutanea e tramite l’inserimento di una piccola capsula simile al microchip, di deslorelina, una sostanza che sterilizza in maniera reversibile i furetti. La durata degli effetti  della somministrazione varia tra gi 8 e i 20 mesi: quando ricompaiono i segni di calore  si può decidere se continuare la sterilizzazione oppure interromperla, nel caso in cui si volesse si  far riprodurre per ipotesi il furetto. Invece, se somministrata ai furetti già sterilizzati chirurgicamente, è in grado di prevenire l’insorgenza della malattia surrenalica e viene utilizzata anche come terapia medica nei furetti che presentano tale malattia.

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