L’origine della razza Bouledogue Francese non è ben conosciuta, benchè sia opinione comune che la sua origine sia Francese. Appartiene al gruppo dei molossoidi che derivano dal molosso del Tibet, razza che è all’origine di tutti i cani brachicefali e cioè caratterizzati da uno sviluppo del cranio in cui la larghezza prevale sulla lunghezza. Questo cane asiatico ha generato cani come il Mastino Inglese in Gran Bretagna, il Dogue de Bordeaux in Francia, il Cane di Burgos in Spagna e il Mastino Napoletano in Italia. L’uomo ha poi selezionato molossoidi di grande taglia per il combattimento e la guardia e, parallelamente, dei soggetti più piccoli e leggeri come ad esempio il Bouledogue Francese, frutto di diverse selezioni.
Per quanto riguarda il Bouledogue, occorre tornare al secolo scorso e più precisamente verso gli anni 1850-1880, quando in Gran Bretagna esistevano dei piccoli Bulldogs, con muso meno schiacciato ma molto simili al Bulldog Inglese (oggi chiamati Toy Bulldogs) ed in Francia dei cani molto attivi di dimensioni più piccole, chiamati Terrier Boule o Ratier per il loro talento eccezionale nella caccia ai ratti.
Nel 1875 in Francia alcuni amatori iniziarono a selezionare Terrier Boule privilegiando quelli con gli arti corti e muscolosi e, nel frattempo, alcuni inglesi di Nottingham, attraversarono la Manica e si stabilirono a Calais in Francia accompagnati dai loro Bulldogs di tipo leggero che avevano lo stesso utilizzo dei Ratier francesi in Gran Bretagna. Gli incroci tra i Ratier e i piccoli Toy Bulldogs hanno certamente contribuito alla nascita del Bouledogue Francese.
Qualche tempo dopo Monsieur Roger, conoscitore, buon allevatore e giudice, creò, il 5 Aprile 1888, il primo Bouledogue Club in Francia, club non ancora riconosciuto dalla Société Centrale Canine; questo club contava solo 47 iscritti, ma fissava uno standard che resterà valido fino al 1989.
L’emigrazione dall’Inghilterra alla Francia procurò, con il passare del tempo, quello che si potrebbe definire un “innalzamento sociale” di questo cane e dei suoi progenitori. Se in terra inglese i Toy Bulldogs erano di fatto i compagni preferiti di cantinai, cocchieri, mercanti e in genere dei bottegai, in Francia conquistarono ben presto i salotti bene dell’aristocrazia dell’epoca, apprezzati non piu’ come indefessi lavoratori, ma come compagni dal temperamento spiccato e diffidenti verso maggiordomi e visitatori. Per intermediazione di cocchieri di certe case di tolleranza, il piccolo Bouledogue cominciò ad interessare la piccola borghesia. Il Bouledogue divenne così ben presto una delle muse ispiratrici preferite della pittura della Belle Epoque e un gradito ospite nelle case di personaggi famosi, quali la scrittrice Colette e la cantante Mistinguett (in Inghilterra occorre ricordarlo, il Bouledogue era il cane preferito del Principe di Galles , futuro Re con il nome di Edoardo VII).
Verso il 1890 venne fondata la REUNION DES AMATEURS DE BOULEDOGUE FRANCAIS sotto il patrocinio della Société Centrale Canine. Negli anni a seguire nascono nuove associazioni, come il CLUB DU BOULEDOGUE FRANCAIS o il BULLDOG CLUB DE FRANCE, con un diverso standard. Nel 1911 vennero introdotti i primi esemplari in Italia grazie all’interessamento del professore Giuseppe Solaro e all’opera del marchese De Mari. Nel 1912 infine, il bouledogue francese venne riconosciuto dalla Federazione Cinologica Internazionale (FCI ). Nel 1932, lo standard del 1898 fu modificato, in modo particolare per quanto riguarda gli arti.
I punti principali dello standard attuale sono:
– Deve avere l’aspetto di un piccolo ercole;
– La sua altezza deve essere uguale alla sua lunghezza;
– La gola è larga e quadrata, il tartufo molto arretrato e rincagnato;
– Le orecchie sono corte e arrotondate;
– Il peso del cane maschio non deve superare i 15 Kg. quello del cane femmina i 12,5 Kg.